Una pagina ancora oggi di straordinaria potenza evocativa dal Discorso a Eutropio di Giovanni Crisostomo (344?-407)
È proprio una prostituta che Dio desiderava? Sì, una prostituta: cioè la nostra natura! […]
E cosa fa? Non le manda come ambasciatori uno dei suoi servi, non manda un Angelo dalla prostituta o un Arcangelo, non manda i Cherubini, né i serafini; ma Lui stesso, innamorato, la raggiunge. Ha desiderato una prostituta e cosa fa? Non avendo potuto lei elevarsi, è stato Lui ad abbassarsi. Viene nella sua capanna. La vede ubriaca! E in che modo viene? Senza manifestare esplicitamente la Sua divinità, ma divenendo identico a lei, perché lei, vedendolo non si spaventi, non si agiti e non gli scappi.