L’editore Bompiani, in collaborazione con la Fondazione Carlo Maria Martini, ha cominciato la pubblicazione dell’opera omnia dell’indimenticato cardinale milanese. Il primo volume, presentato il 20 ottobre scorso, raccoglie gli scritti delle Cattedre dei non credenti. La prefazione ha una firma illustre: quella di papa Bergoglio di cui riportiamo una pagina intensa, fraterna e che illumina entrambe le figure dei gesuiti e molto di quanto sta accadendo oggi nella Chiesa.
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«L’ eredità che ci ha lasciato il cardinale Martini è un dono prezioso. La sua vita, le sue opere e le sue parole hanno infuso speranza e sostenuto molte persone nel loro cammino di ricerca. Quanti di noi in Argentina, alla «fine del mondo» abbiamo fatto gli Esercizi spirituali a partire dai suoi testi! Uomini e donne di fedi diverse, non solo in ambito cristiano, hanno trovato e continuano a trovare incoraggiamento e luce nelle sue riflessioni. Abbiamo quindi la responsabilità di valorizzare questo patrimonio, così che possa ancora oggi alimentare percorsi di crescita e suscitare una autentica passione per la cura del mondo. In questa prospettiva desidero mettere in evidenza tre aspetti che ritengo particolarmente rilevanti della figura del cardinale.
L’iniziativa nacque dalla convinzione che tutti, credenti e non credenti, siamo alla ricerca della verità e non possiamo dare nulla per scontato. Ogni credente porta in sé la minaccia della non credenza e ogni non credente porta in sé il germe della fede: il punto d’incontro è la disponibilità a riflettere sulle domande che tutti ci accomunano. Martini stesso non ha mai smesso di essere un cristiano che si interrogava con onestà sulla propria fede, nella consapevolezza che questo non ostacolava, ma anzi rafforzava, il suo ministero di vescovo chiamato a pascere il gregge a lui affidato. […]
Proprio la sua costante attenzione al tesoro della Scrittura fa sì che le parole del cardinale Martini non possono essere viste come considerazioni dettate dal buon senso o da teorie politiche; nella loro simultanea semplicità e profondità, esse esprimono tutta la ricchezza della tradizione giungendo a interpellare ogni persona e ogni popolo. In particolare egli ha indicato percorsi per collegare la Parola alla vita, mostrandone la pertinenza e la rilevanza per la propria personale esperienza. Così essa può divenire agente di conversione, alimentando una vita più fraterna e più giusta, impedendo di rifugiarsi all’ombra di comode sicurezze preconfezionate. A proposito, voglio qui ricordare l’iniziativa della «Scuola della Parola», che il cardinale promosse nella sua cara arcidiocesi di Milano, ma che si diffuse anche in altri Paesi, consentendo a molti, specialmente ai giovani che gli stavano particolarmente a cuore, di gustare la permanente novità che scaturisce dalla lettura del testo biblico. Non erano corsi di esegesi, ma occasioni di lettura sapienziale della vita, che hanno permesso a molti di sperimentare quel fuoco nel cuore che ha riscaldato i due discepoli sulla strada di Emmaus. In questo suo approccio all’ascolto e alla predicazione della Parola, il cardinale Martini ha valorizzato in modo originale la spiritualità della Compagnia di Gesù. Ha attinto ampiamente alla pedagogia ignaziana, in particolare ispirandosi agli Esercizi spirituali.
[…]
Questi tre aspetti – sinodalità, dialogo e, come fondamento, Parola di Dio – non esauriscono certo l’attualità della figura del cardinale. Molti altri sarebbero da mettere in evidenza, sia tra quelli noti, sia tra quelli che una conoscenza più approfondita della sua opera consentirà di scoprire e di precisare. Per questo sono molto riconoscente verso tutti coloro che si impegnano nell’iniziativa di raccogliere, ordinare e mettere a disposizione in modo organico la grande quantità di interventi e di scritti del cardinale Martini, situandoli nel contesto storico e nelle circostanze in cui sono stati elaborati. Sarà così possibile cogliere da quali sollecitazioni sono scaturiti e comprenderne meglio il significato e la dinamica profonda. In questo modo, anche grazie alla competenza del gruppo di esperti che è stato convocato per compiere il lavoro, si realizzerà una autorevole opera di riferimento. Auspico quindi che la pubblicazione di questa Opera omnia proceda secondo il piano stabilito e raggiunga gli obiettivi che si prefigge, perché essa costituirà un invito continuo a riflettere insieme sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del nostro pianeta e a cercare cammini condivisi di liberazione e di speranza. Essa potrà essere di grande aiuto nel nostro mondo così segnato da forze disgregatrici e disumanizzanti per ispirare una vita più ricca di senso e una convivenza più fraterna.»
Grazie per questo bell’articolo!!
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🙂
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