Emmanuel Mounier
(1905-1950), L’agonie du Christianisme, in Esprit, 1946, pp. 726-727, traduzione A. Prandi
Una pagina forte e critica sul ritardo del cristianesimo rispetto alla modernità e sul rischio di un tradimento del vangelo (proprio a causa di questo ritardo!)
Lo scandalo non è dato dal fatto che [i valori della modernità] siano sorti fuori dal mondo cristiano, se è vero che ogni accrescimento del patrimonio spirituale dell’umanità partecipa, nel giudizio del cristiano, alla cattolicità della Chiesa. Lo scandalo viene dal non avere la cattolicità o la cristianità, come gruppo sociale storico, collaborato alla loro nascita, viene dall’averli assimilati male e dal fatto che le sono ancora così poco familiari.
Non si tiene mai abbastanza presente che il mondo cristiano, sociologicamente considerato in un dato momento della storia, non è il cristianesimo, anzi ne può essere un’espressione largamente infedele. […]
Quando si presenta una verità, il primo atteggiamento doveroso che un cristiano deve assumere è quello di riconoscerla per tale, da qualunque parte gli venga. […] Nell’opera di organizzazione del mondo, intrapresa ormai da due secoli, soprattutto nel campo politico, sociale ed economico, il mondo cristiano, preso nel suo insieme […] si trova rispetto al mondo moderno in un ritardo talvolta anche fin troppo grave. Dunque […] un’elementare onestà morale e intellettuale esige che, invece di enunciazioni dogmatiche e di deduzioni frettolose fatte a braccio, il cristiano vada a scuola da altri. […]
Da un altro punto di vista la cristianità vive oggi ancora una volta la tensione che si ebbe tra Pietro e Paolo e cioè la fiducia in un rinnovamento del mondo entrando a contatto con i gentili e il protezionismo spirituale della comunità primitiva. Solo posto in questi termini, il problema ci si offre in tutta la sua gravità con la maggiore precisione possibile. Vale a dire: che il cristianesimo possieda lui solo le uniche parole di vita, è una cosa, ma che il mondo cristiano ne sia oggi l’unico o il principale veicolo e che le vie di Dio siano necessariamente le vie scelte dalla maggioranza dei cristiani per il loro comportamento pratico, questa è un’altra cosa.