Nel suo blog, Augusto Cavadi propone in questi giorni una riflessione estremamente interessante su uno dei temi classici della tradizione religiosa cristiana: il “timore di Dio”. La conclusione provoca, inevitabilmente, il lettore (credente o meno che sia):
“E’ già abbastanza duro (anche se saggio e, alla distanza, proficuo) accettare – teoreticamente e soprattutto praticamente – di non essere Dio: perché renderlo ancora più duro aggiungendo che questa condizione mortale va vissuta con “timore” nei confronti di Colui che è ciò che noi non siamo?”
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