Lambert Beauduin
(1873-1960) La Pietà della Chiesa (1914): ritrovare la liturgia per ritrovare il dogma.
Da Ritorno alla liturgia, Roma, 1989, pagg. 222s.
“Tale è la legge primordiale della santità degli uomini. Per tutti, dotti ed ignoranti, ragazzi ed adulti, secolari e religiosi, cristiani dei primi secoli e cristiani del secolo XX, attivi e contemplativi, la partecipazione la più attiva e la più frequente alla vita sacerdotale della gerarchia visibile, a seconda delle modalità stabilite da essa nel suo canone liturgico, costituisce il regime normale ed infallibile che assicurerà nella Chiesa di Cristo una pietà solida, sana, abbondante e veramente cattolica, che farà di noi, in tutta la forza dell’antica e così cristiana espressione, i figli di Nostra Santa Madre Chiesa. […]
La pietà del popolo cristiano e quindi le sue azioni e la sua vita, non riposa più sulle verità fondamentali che costituiscono l’anima della liturgia: la destinazione di tutte le cose alla gloria del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo; il posto centrale del Santo Sacrificio eucaristico nella vita cristiana; la missione della gerarchia nella nostra unione a Dio; la realizzazione visibile della comunione dei santi. Tutti questi dogmi, che l’atto liturgico mette in azione, sonnecchiano in fondo alle anime; il popolo cristiano non li conosce più. Trasformiamo l’assistenza abituale ed annoiata agli atti cultuali in una partecipazione attiva e intelligente; insegniamo ai fedeli a pregare e a confessare assieme queste verità; e la liturgia così praticata risveglierà insensibilmente una fede addormentata ed avvalorerà nella preghiera e nell’azione, le energie latenti delle anime battezzate: “il vero spirito cristiano rifiorirà e si manterrà tra i fedeli”.